Storia
I primi europei a scoprire il territorio di Wallis e Futuna furono gli olandesi nel XVIIsecolo, seguiti dai britannici nel corso del secolo successivo. Ciò nonostante, il primato per l’insediamento europeo sull’arcipelago spetta ai francesi, i cui missionari cattolici si stabilirono a Wallis e Futuna nel 1837.
Tra il 1887 ed il 1888 i tre sovrani firmarono i trattati ufficiali per stabilire il protettorato francese, inserendo l’arcipelago sotto la giurisdizione della Nuova Caledonia, una colonia francese.
Nel 1917 i territori divennero una colonia a sé, denominata Colonia di Wallis e Futuna, pur mantenendosi sotto l’autorità della Nuova Caledonia.
Dal 1961 l’arcipelago è un territorio francese d’oltremare, come richiesto dagli abitanti nel 1959 mediante votazione.
Ambiente
Fanno parte dell’arcipelago le isole di Wallis, Futuna e Alofi. Quest’ultima isola è disabitata e sembra che la sua popolazione sia stata sterminata nel XIX secolo dai cannibali di Futuna.
Il 5% del territorio è arabile e un ulteriore 20% è coperto da piantagioni permanenti.
Un grave problema ambientale è la deforestazione dovuta all’eccessivo utilizzo di legname come materiale combustibile.
Clima
Il clima delle Isole Wallis e Futuna prevede una stagione calda e piovosa che va da novembre ad aprile e un periodo secco e freddo che copre i mesi da maggio ad ottobre.
La temperatura media annuale è di circa 27°C e il tasso di umidità risulta molto elevato, toccando un tasso medio dell’80%.
Durata: 12 giorni / 11 notti
da € 750
I collegamenti tra le diverse isole sono operati mediante voli aerei e navi merci. Sulle isole principali il mezzo migliore per girare sono gli autobus, che a Tutuila sono chiamati aiga, tipici autobus colorati dai quali giunge la musica reggae ad alto volume. In caso di autonoleggio consigliamo di sottoscrivere un’assicurazione.
L’economia è sostenuta principalmente dall’esportazione di copra, dalla pesca, dal turismo e dagli aiuti finanziari provenienti dalla Francia. Le strutture turistiche sono diffuse in tutto l’arcipelago, con una concentrazione maggiore sulle isole più note come Bora Bora e Tahiti. Un’attività molto sviluppata in Polinesia Francese è la perlicoltura, la coltivazione di perle bianche importate dal […]