La tartaruga Mary River (Elusor macrurus), è una tartaruga a collo corto, endemica del fiume Mary nel Queensland sud-orientale, in Australia.
Questa specie è stata analizzata per la prima volta nel 1994 ed è considerata una delle tartarughe più grandi dell’Australia, tanto che sono stati misurati alcuni esemplari con carapace lungo più di 50 cm.
Una volta adulte le tartarughe Mary River, hanno un carapace allungato e aerodinamico, che può essere a tinta unita o con disegni complessi, con tonalità che variano dal rosso ruggine al marrone e al quasi nero.
Una caratteristica unica di questa specie, è la coda, che può misurare quasi i due terzi della lunghezza del carapace.
La coda ha degli archi ematici, ovvero degli archi ossuti nelle vertebre presenti nella coda di un vertebrato, una caratteristica questa che è stata persa in tutte le altre tartarughe esistenti e la cui funzione ad oggi non è compresa.
Un’altra caratteristica tipica sono i barbigli eccezionalmente lunghi sotto la mandibola e i fili di alga di color verde, che spesso gli crescono in testa come se fossero dei capelli, una bizzarra particolarità che gli ha valso il nome comune di tartaruga dai capelli verdi.
Le tartarughe di Mary River inoltre usano la respirazione bimodale e quindi sono in grado di respirare ossigeno mentre sono sott’acqua, oltre che in superficie.
Non si sa ancora molto sul comportamento di questa tartaruga, a parte che è considerata apparentemente onnivora e che impiega un tempo insolitamente lungo per maturare.
Negli anni ’60 e’70, la tartaruga Mary River era popolare come animale domestico in Australia, mentre oggi è classificata come seriamente a rischio di estinzione, dopo la tartaruga palustre occidentale.
La prima organizzazione australiana focalizzata sui rettili e senza scopo di lucro, l’Australian Freshwater Turtle Conservation and Research Association, è stata la prima ad allevare questa specie in cattività per il rilascio in natura avvenuto nel 2007.
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