La cultura tradizionale è stata fortemente aggredita dai missionari che, per introdurre la religione cattolica, hanno distrutto i templi e le sculture e proibito i tatuaggi e le danze tipiche, perché considerate troppo erotiche. Nonostante questo alcune tradizioni sono riuscite a sopravvivere e sono ancora oggi praticate.
La vita quotidiana in Polinesia è serena e confidenziale, ad esempio non esistono particolari indicazioni per l’abbigliamento.
La famiglia è di tipo allargato e comprende cugini, ziii, nonni e fratelli, che vengono chiamati fetii, mentre i faamu, figli adottivi, sono presenti nella maggior parte delle famiglie.
In Polinesia è molto diffuso il pakalolo, una tipologia di cannabis locale molto più forte di quella che circola in Europa; per questo motivo è consigliabile essere prudenti quando vengono offerte sigarette fatte a mano.
Durata: 19 giorni / 16 notti
Su richiesta
I primi insediamenti dell’arcipelago risalgono a 4.000 anni fa, quando le prime popolazioni si stanziarono sull’isola Yap. Dal 500 al 1450 a Pohnpei regnò la dinastia Saudeleur, che costruì la città anfibia di Nan Madol. I primi colonizzatori europei furono i portoghesi, seguiti dagli spagnoli e dai tedeschi. Il controllo della Micronesia passò all’Impero giapponese […]