I primi abitanti delle isole Fiji che con Tonga, Samoa e la Nuova Caledonia erano navigatori e ceramisti della civiltà cosiddetta Lapita, erano melanesiani giunti intorno al 1500 a.C. periodo in cui vi svilupparono una civiltà fondata sui clan. Un migliaio di anni più tardi essi furono soppiantati dalle migrazioni dei negritos dalla Nuova Guinea.
La storia del Paese è poco conosciuta, almeno fino all’arrivo, nella metà del XVIII sec., degli europei che mantennero buoni rapporti con le comunità figiane sino al 1860 quando, l’introduzione di vaste piantagioni, destabilizzò l’economia locale. Dopo l’annessione all’impero britannico avvenuta nel 1874, gli inglesi decisero di consentire una vasta immigrazione di indiani per poter sfruttare i vasti terreni coltivati a canna da zucchero. Così, nel 1917 le presenze indiane erano già 60.000 mentre nel 1970, anno dell’indipendenza, costituivano quasi la metà degli abitanti.
La convivenza tra figiani ed indiani non è stata delle più pacifiche tanto che, quando nel 1987 gli indiani giunsero al governo, ne furono estromessi con un colpo di stato del colonnello Sitiveni Rabuka. Nel 1998 Ratu Sir Penaia Ganilau fu eletto primo presidente del Paese mentre Rabuka fu nominato primo ministro restando in carica finché non venne sostituito dall’indiano Mahendra Chaudhry nel 1999.
Nel maggio 2000 il governo di Chaundry è stato rovesciato con un altro colpo di stato organizzato da George Speight. Appoggiato da un esercito privato di 100 uomini, Speight entrò in Parlamento e prese in ostaggio più di 30 membri del governo, richiedendo una costituzione a favore della minoranza indigena. A causa delle pressioni interne e internazionali a sfavore dei ribelli, Speight e i suoi seguaci furono arrestati.
Attualmente Capo dello Stato è R.J. Iloilovatu e il primo ministro è L. Qarase, anche se nel marzo 2001 la Corte d’Appello delle Fiji ha riaffermato l’illegalità del governo provvisorio guidato dal banchiere Qarase. Le elezioni del 2001 si sono concluse senza che alcun partito abbia ottenuto la maggioranza. Tuttavia, poiché il suo partito è prevalso in 31 su 71 seggi, Qarase ha prestato giuramento il 10 settembre ed è tuttora in carica. Il suo governo è interamente formato da nativi delle Fiji, mentre per legge anche gli indiani devono essere rappresentati dal governo. I problemi razziali continuano ad essere di estrema attualità nel paese. Nel 2006 vi è stato un nuovo colpo di stato: il 5 dicembre, il Comandante delle forze armate ha rimosso il Primo Ministro e dichiarato lo stato di emergenza, tuttora in vigore. Da gennaio ha formato un governo ad interim che ha fatto della lotta alla corruzione, della stabilità politica e dell’armonia etnica i principali obiettivi e ha indicato l’anno 2010 come data probabile per il ritorno alla democrazia.