Le isole vulcaniche di Samoa (la vetta più alta è il monte Silisili con i suoi 1858 m) , conosciute per le sue spiagge sabbiose e le sue montagne piene di foreste, si trovano a metà strada fra le Hawaii e la Nuova Zelanda e immediatamente a ovest delle Samoa Americane.
Le due isole principali, ‘Upolu e Savai’i, assieme, costituiscono la maggior parte della terraferma. ‘Upolu ha la forma di un sigaro, con la capitale, Apia, situata sulla costa settentrionale, mentre Savai’i (a pochi chilometri a ovest di ‘Upolu) è più grande ed è di forma più schiacciata. Savai’i è piena di campi di lava (l’ultima eruzione ha avuto luogo nel 1911). Le uniche altre due isole abitate, Manono e Apolima, sono due piccoli lembi di terra situati nello Stretto di Apolima che separa ‘Upolu da Savai’i. Apolima è una zona vulcanica con spiagge rocciose e difficoltà di ancoraggio, mentre Manono è una tranquilla isola con 5 piccoli villaggi tradizionali, uno splendido tratto di costa e molti siti archeologici. Un discreto numero di isole disabitate e alcuni atolli isolati costituiscono il resto del paese. Una ricca vegetazione tropicale copre lo Stato, fatta eccezione per dei piccoli sentieri di lava nella costa nord di Savai’i; dense foreste pluviali coprono, invece, le montagne nell’entroterra, foreste che però sono soggette a rischio di estinzione. Il peggior pericolo ambientale che Samoa si trova a dover affrontare è infatti, la deforestazione.
Le cause principali sono da attribuire ai profondi cambiamenti nel settore agricolo, anche se il taglio e il trasporto del legname hanno giocato la loro parte nell’alterazione del delicato ecosistema. Anche le risorse marine soffrono un periodo critico a causa dello sfruttamento non regolamentato dei mari, della pratica della pesca con esplosivi, e di un pericoloso aumento delle stelle di mare che rovinano la barriera corallina. Fortunatamente, negli ultimi anni si è lavorato allo sviluppo delle industrie eco-compatibili allo scopo di preservare la bellezza e la diversità biologica delle foreste pluviali. Queste lussureggianti foreste non sono solo fonte di cibo, ma costituiscono una vera e propria farmacia a cielo aperto con grandi quantità di erbe medicinali.
Grazie alla loro lontananza, le isole sono riuscite a resistere a qualunque forma di colonizzazione da parte di animali e l’unico tipo di selvaggina che si ritrova qui ha sono fondamentalmente pesci. La fauna è limitata ad alcune rossette o volpi volanti, un paio di ratti della Polinesia che hanno deciso di dissociarsi dalla razza dei roditori, e uno o due gechi pigri.
La Samoa si caratterizza per un clima tropicale con potenzialità cicloniche e abbondanti piogge (la media è di 2880 mm l’anno soprattutto nel sud est del Paese).
Ci sono solo due principali stagioni: la stagione delle piogge che va da novembre ad aprile; la stagione secca invece, va da maggio ad ottobre. L’umidità media è di circa 80% all’anno. Le isole sono calde e umide per la maggior parte dell’anno anche se il periodo di massima umidità viene mitigato dai venti che spirano da sud-est, tra aprile e ottobre, e in modo intermittente (e molto gradito) nei restanti mesi. La temperatura media mensile oscilla tra i 20 e i 30 gradi Celsius (72-80 F) con limitate variazioni.
La Samoa si trova nella fascia del Pacifico particolarmente soggetta a cicloni e tifoni e viene perciò periodicamente colpita da questi eventi atmosferici, specialmente nei mesi tra novembre e aprile. Si conta una media di 2.500 ore l’anno di luce solare.
Durata: 8 giorni / 7 notti
da € 7.740
A un certo punto vi renderete conto che a Samoa ci sono molte cose da fare oltre ad ammirare le onde del mare. Tantissime sono le splendide spiagge, ideali per il nuoto, e quelle che non sono adatte per la balneazione sono ottime per lo snorkelling, anche se il noleggio dell’attrezzatura può a volte rivelarsi […]