Libri, riviste e gastronomia in Tasmania

Libri e riviste

Ecco qui un elenco di libri e riviste sulla Tasmania, al fine di raccogliere immagini e quante più informazioni possibili sulla sua storia, cultura ecc..

RIVISTE
40 Degrees South ; si tratta di una rivista con interessanti foto e storie scritte da tasmaniani.
PO Box 136
Lindisfarne 7015
PH: 62431003
Fax: 62431005
Tasmanian Travelways Online fornisce un esaustivo panorama dei servizi turistici della Tasmania comprensivo di ristoranti, enoteche e itinerari.
Treasure Island è un giornale trimestrale, molto colorato sulle maggiori attrazioni turistiche e sistemazioni.
Leatherwood Online, è una rivista sulle varie scoperte fatte in Tasmania.

GUIDE

  • The Lonely Planet Guide on Tasmania, pubblicata nel 2005 da Carolyn Bain, Gina Tsarouhas and Paul Smitz, fornisce un quadro completo sulla storia, stile di vita e luoghi della Tasmania.
  • A Walk in the Park, pubblicato da ABC Radio (2005) e prodotto da Jane Stapleton and Roger Penny, è un Cd sui più bei parchi del Paese.
  • Eat Drink Tasmania, di Graeme Phillips, è una guida pratica sui migliori ristoranti della Tasmania.
  • Guide to Fresh & Salt Water Fishing Around Tasmania, di Mike Stevens, pubblicato da Stevens Publishing Pty Ltd nel 1999, è una guida sulla pesca, sui luoghi e sulle specie della Tasmania.
  • South-West Tasmania, di Ken Collins, pubblicato da Heritage Books nel 1990, è una guida sulla storia naturale del Sud-Est dell’isola.
  • Tasmania: the Bradt Travel Guide, di Matthew Brace, pubblicato da Bradt nel 2002, si caratterizza per una prosa elegante, splendidi immagini e mappe.
  • Tassie Terms – A Glossary of Tasmanian Words, di Maureen Brooks e Joan Ritchie, pubblicato nel 1995, contiene più di 600 parole e i loro significati, e riflette l’identità e lo spirito della Tasmania attraverso la sua lingua.
  • It’s a Kid’s Life! Hobart, di Wendy Nielsen e Avril Priem, pubblicato nel 2002, è una guida per le famiglie sui posti più belli e più divertenti di Hobart da frequentare in tutta sicurezza con i propri bambini.

LIBRI

  • Down Home – Revisiting Tasmania, di Peter Conrad, pubblicato da Chatto and Windus (Londra) nel 1988, è un’evocativa e bellissima autobiografia.
  • The Fatal Shore, di Robert Hughes, fu pubblicato da Harvill (Londra) nel 1987.
  • The Road to McCarthy, di Pete McCarthy, pubblicato da Hodder e Stoughton nel 2002, dà un resoconto dei viaggi dell’autore per tutto lo Stato.
  • Pockets & Corners – Furry Facts and Thylacine Fiction in the Heartlands of Tasmania, di Penny Carey Wells e Diane Perndt. Penny Carey Wells e Diane Perndt sono artisti locali che hanno usato la loro immaginazione per creare un poema di amore e devozione per la loro patria.

LIBRI DI FOTO

  • From the Sea: Images of Tasmania’s glorious sailing waters, seafood and wines, di Rob e Rosemary Peterswald, pubblicato da Oceania II Enterprises nel 2001.
  • On the Mountain, di Peter Dombrovskis, pubblicato da West Wind Press nel 1996, è un tributo a Mt Wellington di Hobart e a Peter Dombrovskis, uno dei più celebri fotografi della Tasmania.
  • Wild Rivers, di Peter Dombrovskis e Bob Brown, fu pubblicato da Peter Dombrovskis Pty Ltd nel 1983.
  • Australian Geographic’s Tasmania, di Lindsay Simpson e Bruce Miller, pubblicato da Australian Geographic Pty Ltd nel 1997.
  • Beyond the Reach – Cradle Mountain – Lake St Clair National Park, di Chris Bell, fu pubblicato da Laurel Press nel 1990.
  • Tasmania Island of Tranquillity è una collezione di 170 fotografie del fotografo Owen Hughes
    In Tiger’s Reach, anch’esso di Owen Hughes, tratta dei parchi e delle reserve nazionali.

 

Gastronomia

La Tasmania offre splendide opportunità di assaporare vini e birre artigianali e di incontrare i più grandi chef dell’isola, soprattutto in occasione del “Taste of Tasmania”(vedi Hobart’ Summer Festival). Molte sono le enoteche e i ristoranti più sofisticati ed eleganti, dove gustare i piatti tipici locali e non solo: ostriche, aragoste, carne di cervo, ma anche il pane cotto a legna che si produce praticamente in tutta l’Australia… la varietà di prodotti è tanto stupefacente quanto sofisticata.

King Island, per esempio, è rinomata in tutta l’Australia per i suoi prelibati formaggi cremosi; una curiosità imperdibile sul celebre formaggio isolano è che, così come la carne di manzo dell’isola, questo prodotto ha un aroma speciale che nessuno sembra essere in grado di riprodurre. Il segreto, si dice, sarebbe tutto nell’erba da pascolo dell’isola, che cresce esclusivamente qui: sarebbe spuntata dai semi contenuti nell’imbottitura di paglia di materassi trascinati a riva dalle correnti da navi naufragate al largo.

Poi ci sono i prodotti indigeni, quelli del bush australiano: i lemon aspen, i pomodorini e i limoncini selvatici, le prugne dell’Illawarra, i lilly pilly e i muntari berry; ingredienti che consentono agli chef di dare libero sfogo alla loro maestria e immaginazione per creare dei piatti assolutamente “australiani”, dal tocco però multietnico: a detta di Stephanie Alexander, uno degli chef più influenti del paese: “Gli immigrati sono la principale risorsa gastronomica dell’Australia”. Fino al 1945 gli inglesi e gli irlandesi rappresentavano la maggioranza degli abitanti del continente; poi in Australia sono arrivate ondate di italiani, greci, turchi, libanesi, thailandesi, cinesi, malesi, indonesiani, vietnamiti e cambogiani, una vera e propria mescolanza culturale che si riflette in cucina.

Per quanto concerne i vini più tipici, ricordiamo: riesling, chardonnay, sauvignon blanc, cabernet sauvignon e pinot gris, che si possono degustare partecipando al Tour del vino della Tasmania: in tale occasione si può esplorare la Tamar Valley, al nord di Launceston lungo le rive del fiume Tamar e ad est il fiume Pipers; the Derwent, e Huon Valleys, visitando i più grandi vigneti e le più grandi aziende vinicole dell’isola. Anche la birra gioca un ruolo importante nella vita della Tasmania, e dell’Australia in generale:la rinomata Cascade Brewery è la più antica distilleria australiana; meno famosa, ma ugualmente interessante, è la Tasmania Distillery, l’unica distilleria australiana di whisky, che utilizza tuttora un alambicco “charentais” risalente al 1860. Durante tutto l’anno sono possibili visite guidate, con degustazioni di whisky, gin, brandy e vodka.

 

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