Le città e i parchi nazionali della Nuova Zelanda

Auckland

Auckland viene giustamente definita la “città delle vele” per il numero sorprendente di barche che è possibile ammirare nella baia praticamente a qualsiasi ora del giorno. Il cuore della città è Queen Street, bella e sobria via principale, lungo la quale i pochi negozi di abbigliamento elegante si alternano ai molti sportivi.
Assolutamente da non perdere è una visita allo Sky Tower, all’angolo tra Victoria e Federal Street. Con 328 mt d’altezza è per certo l’edificio più alto dell’emisfero Sud, all’interno vi sono ristoranti e bar, un albergo e il casinò, ma la maggiore attrazione è sicuramente la spettacolare vista di Auckland e della baia che si gode dalla cima.
Una visita obbligata è sicuramente al museo della città, offre una splendida sezione di reperti Maori e di tutte le popolazioni polinesiane, potrete osservare canoe di guerra riccamente intagliate, capanne per lo storaggio delle famose kumara, piccoli sacrari decorati, oggetti di uso quotidiano come ami da pesca e aghi ma anche armi da guerra, suppellettili di osso intagliato, tessuti di ogni genere, sculture di divinità e strumenti musicali (ahimè a volte ricavati da ossa umane).
Altro luogo di un certo interesse è Mt. Eden, un po’ distante ma offre una spettacolare vista di Auckland dall’alto, con la baia di sfondo. E’ inoltre un ottimo punto per rendersi conto del numero incredibile di coni vulcanici ormai inattivi che caratterizzano la Nuova Zelanda e di come queste colline venissero utilizzate dai Maori per costruire villaggi protetti da palizzate quasi inespugnabili per gli europei, con coltivazioni a terrazze e buche di storaggio.
Altra meta interessante è One Tree Hill, sempre un po’ fuori ma altrettanto interessante. Era, alla fine dell’800, una delle più popolose aree maori, e Sir John Campbell decise di erigere un obelisco al lato di quello che una volta era un albero di Totara, tipico della Nuova Zelanda, in segno di amicizia e legame tra gli europei e i Maori. Purtroppo l’albero di totara è morto, venendo sostituito da un più modesto pino.
Da quando l’America’s Cup è stata ospitata a Auckland anche la zona dei docks ha subito un cambiamento strepitoso, tutta la zona del porto vicino al centro si è trasformata in area pedonale con ristorantini e bar veramente graziosi, assolutamente da non mancare. Per gli appassionati dello shopping, non deve mancare una visita al Victoria Park Market, aperto anche nei fine settimana. Offre negozi e bancarelle di ogni tipo, dai manufatti in pelle di pecora all’abbigliamento in generale, a ninnoli in osso e giada intagliata. Un buon negozio di abbigliamento sportivo classico è Outdoor Heritage, in Queenstreet n. 75, verso la baia. Per T-short di ogni tipo, il negozio poco distante della Global Culture per me è ottimo, buona qualità e prezzi discreti.
Per la cena, se non volete scegliere tra i molti ristoranti lungo la baia che offrono meravigliosi piatti di pesce freschissimo una buona soluzione per bistecche alla brace e insalate miste è l’Angus Steak House, in centro, Albert Street n.35.

Rotorua

Rotorua è sicuramente la meta turistica più visitata dell’Isola del Nord, soprannominata “la città dello zolfo” per l’intensa attività termale che la caratterizza. Meta di turisti fin dall’800, è particolarmente interessante sia dal punto di vista geologico e morfologico che da quello etnologico, è infatti sede della più grande comunità Maori della Nuova Zelanda moderna.
Assolutamente da non perdere è visita del centro di cultura Maori e del parco geologico dei geysers di Whakarewarewa, vi è il geyser Pohutu che erutta circa ogni ora. Vi sono curiose pozze di fango bollente, cristalli di zolfo, laghi blu cobalto e una miriade di fumarole. Proseguite per il villaggio poco distante, dove vedrete piscine d’acqua calda che i Maori utilizzano da sempre per cucinare e ovviamente per rilassarsi, se volete potrete anche gustare un curioso spuntino fatto di pannocchie di grano bollite nelle limpide acque termali di queste pozze.
Per la sera organizzate una classica cena Hangi con spettacolo di danze maori, la più genuina è quella del Centro di Cultura ma, non male è anche quella che si tiene allo Sheraton. Consiglio una breve visita alla chiesetta anglicana maori di St. Faith, esattamente davanti al Marae e alla casa comune dove la sera tengono gli spettacoli di danza folcloristica.
Se avete tempo, una escursione al lago Tarawera è un vero tuffo nel passato. Durante l’800, il villaggio di Tarawera era la meta turistica per eccellenza, ma l’improvvisa eruzione del vulcano ha totalmente distrutto il villaggio vicino, creando contemporaneamente il lago attuale. Altra meta assolutamente obbligata è la zona termale di Wai o Tapu (lungo la strada per Taupo) dove potrete sbizzarrirvi tra pozze dai colori più incredibili, verde mela, arancioni, gialle…. il geyser Lady Knox erutta una sola volta al giorno, verso le 10.30, con uno spruzzo di oltre 20 mt.

Wellington

Designata capitale e sede del Parlamento dal 1865 grazie alla sua posizione centrale, Wellington è una città situata all’estremo sud dell’Isola del Nord, in uno splendido porto naturale. E’ conosciuta per il suo freddo clima invernale, causato dai venti antartici che soffiano nello stretto di Cook (da questo deriva il soprannome di “wind city”). D’estate, invece, diventa un centro piacevole, anche se meno animato di Auckland. E’ il punto di partenza del traghetto e dei catamarani che collegano quotidianamente l’Isola del Nord all’Isola del Sud.
E’ anche però una città affascinante e raffinata ed un centro artistico e culturale piuttosto vivace (ospita festival quasi ogni mese). Sono le sue contraddizioni a renderla molto interessante: in essa antico e moderno si sono mescolati e le hanno donato un tocco particolare, a partire dagli edifici moderni che si affiancano a quelli realizzati in pietra, fino ad arrivare a quelli in legno delle colline tutte attorno, risalenti all’epoca vittoriana. La sua principale attrattiva è il magnifico museo Te Papa, terminato nel 1988 e dedicato alla terra e agli abitanti della Nuova Zelanda. Il suo nome è abbastanza significativo, e vuol dire “il nostro posto”: è infatti dedicato alla storia ed alla cultura del paese a partire dalla colonizzazione dei Maori. Tra gli altri edifici d’interesse si possono poi annoverare il futurista Beehive (“alveare”), palazzo che ospita il Parlamento; l’Old Government Buildings, la vecchia sede del governo sita in uno dei più grandi edifici al mondo costruito interamente di legno; la Cattedrale di St. Paul, importante esempio di neogotico coloniale, dalle pareti interne in legno scolpite magistralmente dai migliori intagliatori indigeni; la Civic Square, ovvero la piazza in riva al mare riprogettata interamente nel 1990 dall’architetto Athfield, che l’ha arricchita con sculture e fontane metalliche; la National Library e il Katherine Mansfield Memorial. Fantastici panorami della città possono essere ammirati dalla cima del Mt Victoria e, per i più curiosi, si possono raggiungere i Giardini Botanici attraverso la mitica Cable Car, una graziosa funivia dai vagoni rossi fondata nel 1902.

Queenstown

Una sbalorditiva bellezza e brividi adrenalinici vi aspettano a Queenstown. La località alpina, situata lungo le sponde del lago Wakatipu, cominciò la sua vita come centro di estrazione dell’oro negli anni ’60 dell’800, ma ora è una delle più belle e mondane città della Nuova Zelanda. La città attira frotte di appassionati di attività all’aperto come kayak, bungee jumping (che fu inventato da un neozelandese proprio in questa zona), escursionismo, jetboating e sci.
Queenstown è la patria degli sports estremi. Qui è nato il bungy jumping, qui si organizzano tour mozzafiato lungo i fiumi su motoscafi velocissimi, qui troverete mille possibilità per fare rafting, parapendio e qualsiasi altro sport, anche meno impegnativo, come il traking, i tour in mountain bike e lo sci da discesa.
Per avventure più calme, potete fare una tranquilla crociera attraversando il lago Wakatipu con la storica imbarcazione a vapore Tss Earnshaw, costruita nel 1912 oppure degustare il famoso Pinot Noir in una delle 75 aziende vinicole della regione.
Ogni giorno, di primo mattino partono le escursioni in pullman che conducono alla zona dei fiordi, Milford e Doubtful, dichiarati patrimonio dell’umanità, dove è possibile imbarcarsi su motonavi che conducono all’imbocco dell’oceano.
Queenstown è la più mondana delle città del Sud, molto amata per la bellezza del luogo e per la piacevole vita serale che offre durante i fine settimana.

Dunedin

Dunedin non è la città più meridionale dell’Oceania, visto che il primato spetta a un’altra località neozelandese, Invercargill, ma è la seconda città più estesa dell’Isola del Sud e una delle più ricche di storia e cultura. La città è posta in un’ottima posizione geografica, circondata da colline di origine vulcanica, alla fine del porto di Otago e fu fondata nel 1848 da una comunità di coloni scozzesi proveniente da Edimburgo (Dunedin è infatti il nome gaelico di Edimburgo) da cui assunse le caratteristiche peculiari che la distinguono ancora oggi. La città conobbe poi una grande prosperità grazie al ritrovamento di giacimenti auriferi che portarono a una vera e propria corsa all’oro, concentrando qui gli abitanti provenienti da ogni angolo della Nuova Zelanda. Questo diede un notevole sviluppo alla città, che divenne una delle più fiorenti: furono costruiti bellissimi edifici vittoriani che ancora oggi le danno un tocco originale, grazie anche alla particolarità del materiale utilizzato per la loro costruzione (calcare e rocce vulcaniche). Oggi Dunedin è una città moderna e vivace (riconosciuta come importante centro universitario), ma che conserva intatto il fascino austero della sua recente ma significativa storia.
La città di Dunedin riserva le sue bellezze architettoniche e le sue testimonianze storiche prevalentemente sulla piazza centrale circondata da alberi l’Octagon (così chiamato per la sua pianta ottagonale), vero cuore pulsante della città. Vi si trovano il Municipal Chambers; la St. Paul’s Cathedral in stile gotico, consacrata nel 1919 e sede della religione anglicana, il Dunedin Public Art Gallery, dove si possono ammirare le migliori opere d’arte contemporanea neozelandesi, e la First Church di Otago, in stile neogotico, principale chiesa presbiteriana della città edificata nel 1873.
Poco distante si incontrano poi la Dunedin Railway Station, che rappresenta uno splendido esempio di stile neofiammingo; l’University of Otago, che, fondata nel 1869, è la più antica università del Paese; e l’Otago Museum, molto ricco e dedicato a diversi aspetti del Paese, in particolare al periodo maori pre-europeo.
Dunedin si trova nella regione del Southland, una delle più rigogliose del paese, con le sue foreste pluviali e le verdi colline. Esistono quindi diverse zone ideali per organizzare belle escursioni, in particolar modo nella penisola di Otago. Di origine vulcanica, ha un clima temperato e ospita le aree migliori per dedicarsi alla conoscenza della fauna marina rara ed insolita del luogo. Qui si riproducono diverse specie di pinguini, tra cui quelli dagli occhi gialli, albatros reali, foche e otarie.

Christchurch

Christchurch è la città più grande dell’Isola del Sud, un luogo fuori dal comune in cui è possibile fare incontri stravaganti, come l’anziano predicatore inglese che da anni arringa la folla con la sua stravagante e confusa filosofia di vita sulle donne, sul mondo e su Dio. Di gusto estremamente inglese (anche il nome deriva dai suoi fondatori inglesi, membri del Christ Church College di Oxford), fu ideata come centro dove far proliferare i valori dell’Inghilterra vittoriana: agli immigranti era addirittura richiesto un certificato che ne attestasse l’onestà, l’operosità e la sobrietà.
Oggi essa presenta una zona pedonale molto piacevole in cui ci si può dilettare tra un po’ di shopping ed una passeggiata lungo il fiume a Oxford Terrace, circondati da palazzi antichi, aiuole ben curate e ponticelli romantici. Il cuore di Christchurch non è molto grande ed è interamente delimitato all’interno dell’ansa del Fiume Avon. Lungo la sponda orientale si trovano i più antichi edifici della città: la Christ Church Cathedral, costruita nel 1864, sull’omonima piazza che ospita anche il monumento dedicato a John Robert Godley (il fondatore di Canterbury), e l’Old Government Building, antica sede amministrativa della città.
Lungo la riva Nord del fiume Avon, che si può oltrepassare attraversando il Bridge of Remembrance (ponte sorto in ricordo dei soldati caduti nella prima e nella seconda guerra mondiale), si trova l’Arts Centre, un altro esempio di edilizia vittoriana, costruito in stile neogotico nel 1887 come università ed ora sede di cinema, ristoranti, bar e negozi di artigianato.
Il cuore verde della città è invece costituito dall’Hagley Park che, grazie alla sua grandezza, ha permesso a Christchurch di essere ribattezzata “Garden City”. Ospita, tra le altre cose, uno straordinario orto botanico in riva al fiume Avon, con molteplici esempi di piante indigene ed esotiche, erbe mediche e rose. Per gli appassionati di fauna acquatica da non perdere invece il Southern Encounter Aquarium, in cui sono stati ricreati diversi ambienti marini dell’Isola del Sud.

Kaikoura

Una cittadina adagiata in una baia a ridosso della Kaikoura Peninsula protetta dalle cime, in inverno innevate, delle vicine montagne del Kaikoura Range.
Abitata da oltre mille anni dai maori, Kaikoura diventò nell’Ottocento una base di balenieri e cacciatori di foche; poi l’attività dei suoi abitanti si ridusse alla pesca del “crayfish” (in maori Kaikoura significa appunto mangiare l’astice). Kaikoura è diventata una meta naturalistica, il luogo del mondo dove è facile avvistare il capodoglio, la più grande balena dentata degli oceani.
Il segreto delle acque di Kaikoura? Un canyon sommerso profondo più di 1000 metri, a sole poche miglia dalla costa. Questa insolita conformazione dei fondali rende le acque di Kaikoura (Nuova Zelanda) estremamente ricche di vita, facendone un luogo famoso in tutto il mondo per l’osservazione dei Cetacei. Il paesaggio è selvaggio, e quando sei lì ti rendi conto subito che Kaikoura non è niente più di un piccolo paesino. Eppure, grazie ai Capodogli, ai delfini e ad altri Cetacei che vivono nelle sue acque, Kaikoura è diventato un luogo famoso in tutto il mondo, ed è divenuto una metà turistica imperdibile per chi decide di viaggiare in Nuova Zelanda. Il business del Whale Watching (l’osservazione delle balene) è fiorente ed estremamente redditizio. Lo è al punto che portare la gente a vedere le balene invece che ucciderle; non è solo una questione di sensibilità, ma anche di senso degli affari. Ma il fiuto del business, si sa, non può prescindere dall’intelligenza. E poco si può chiedere a chi avrebbe disinvoltamente cancellato le balene dal pianeta se il buon senso dei più non lo avesse fermato. Per questo è giusto ringraziare Kaikoura, i suoi operatori e tutta la Nuova Zelanda per l’atteggiamento sensibile e responsabile nei confronti di patrimoni naturali che in fondo appartengono a tutta l’umanità.

 

Attrazioni naturali:
La Nuova Zelanda conta un numero altissimo di parchi nazionali protetti (quattordici in tutto), istituiti a partire dal 1887 per preservare il patrimonio faunistico e floreale neozelandese, mantenendolo intatto nel suo stato originario. Oltre a questi, sono poi presenti venti parchi forestali (aree naturali che a differenza di quelle protette sono sfruttabili per trarre risorse e materie prime), ventotto riserve marine in cui è assolutamente vietata la pesca e quattro parchi marittimi. Inoltre vi sono quasi 4.000 parchi regionali e riserve di vario tipo, che costituiscono una grande ricchezza per tutto il Paese sia dal punto di vista dell’ambiente che da quello turistico.
Isola del Nord:
Tongariro National Park:
E’ il parco nazionale più antico del Paese (il quarto ad essere stato istituito su scala mondiale), riconosciuto anche Patrimonio Mondiale dell’Umanità per la sua importante cultura Maori e per le sue bellezze e particolarità vulcaniche. Esso si estende per circa 800 km2 tra le due principali città neozelandesi, Auckland e Wellington, ha un clima temperato e ospita le montagne sacre dei Maori, tre vulcani che nel 1887 furono ceduti al governo neozelandese affinché ne garantisse la salvaguardia. Esse sono: il Mt. Tongariro (1.967m) da cui prende nome il parco stesso (in maori ‘Fuoco portato via’); il Mt. Ngauruhoe (2287m), famoso protagonista nella trilogia del Signore degli Anelli come “Regno di Mordor”; e il più alto Mt. Ruapehu (2.797m), sede di ghiacciai e attivissimo vulcano, oltre che rinomata località sciistica.
Nel suo interno ci si può avventurare in innumerevoli passeggiate e circuiti escursionistici di durata variabile e fra questi il più famoso è senz’altro il Tongariro Crossing. Questo è un cammino di 6/7 ore che attraversa il parco, passando ai piedi del Mt. Ngauruhoe e del Mt. Tongariro e lungo paesaggi vulcanici, altopiani lunari, laghetti color smeraldo, sorgenti di acqua calda e rigogliose foreste di latifoglie, offrendo inoltre ai visitatori di raggiungere i territori che sono stati l’ambientazione de “Il Signore degli Anelli”. A livello faunistico, il parco ospita cinquantasei specie diverse di uccelli e le uniche due specie di pipistrelli neozelandesi presenti nell’isola.
Te Urewera National Park:
Situato nelle vicinanze di Rotorua, il Parco Nazionale di Te Urewera, casa ancestrale della gente di Tuhoe, è il quarto parco più grande della Nuova Zelanda e protegge la più grande zona di foresta vergine che rimane nel nord dell’isola. Attraversando questa immensa distesa di colline e foreste di conifere, per strade non facilmente accessibili, si giunge sulle sponde del lago Waikaremoana, una perla incastonata nel cuore del parco. Questo bacino si è formato circa 2200 anni dopo che una frana colossale ostruì il fiume Waikaretaheke, raggiungendo una profondità oltre i 250 metri, e assomiglia molto ad un fiordo. Nelle sue vicinanze si trova il Waikaremoana Track, una delle Great Walks della Nuova Zelanda. Kiwi, kaka (pappagalli della foresta), falchi e anatre blu sono alcune delle rare specie native del parco.
Egmont National Park:
Il vulcano del Mount Taranaki ha eruttato per l’ultima volta nel 1755 ed è ora il fulcro del parco nazionale Egmont, situato nella parte sudoccidentale dell’Isola del Nord, su una superficie di 335 km² (per un raggio di 9 km dalla cima del monte stesso). Chiamato dai maori Taranaki, il vulcano è formato da un cratere principale, alto 2.518 m, e da un cono secondario, il Fantham Peak, alto 1.962 m. Le pendici più basse della montagna, dalla vetta innevata, sono scavate da gole profonde e ricche di vegetazione. Il paesaggio di questa zona è dunque molto vario, caratterizzato da foreste subalpine, territori vulcanici, torrenti e cascate di montagna. Il nome del parco, che fu scelto nel 1770 dal capitano James Cook (l’esploratore che avvistò per primo il vulcano), vuole ricordare il politico britannico del XVIII° secolo John Perceval, conte di Egmont.
Whanganui National Park:
Il parco nazionale di Whanganui possiede un paesaggio molto distintivo con un sistema di fiumi e vallate dai pendii ripidi, creste affilatissime e una fitta copertura di foresta vergine. Il parco prende il nome dal fiume Whanganui, il corso d’acqua navigabile più lungo della Nuova Zelanda, che lo attraversa per oltre 290 Km e che costituisce anche la via migliore per esplorare questi territori remoti (a bordo di una canoa o in kayak). Può essere considerata la meta ideale per gli amanti del birdwatching e per chi vuole vivere un’esperienza selvaggia, lontano dalla civilizzazione.
Altre mete interessanti:
  • Northland: vi si trova la Waipoua Kauri Forest, meravigliosa foresta dichiarata riserva naturale nel 1952, al cui interno si possono trovare alberi giganti vecchi di 1500 anni; la riserva marina delle Poor Knights Islands e la Bay of Islands, una costa frastagliata di oltre 800 chilometri che racchiude 144 isole, tutte magnifiche da esplorare
  • Lake Taupo: i locali amano questo luogo per la sua tranquillità e pace e per le molteplici attività che offre: si possono pescare trote nel lago, si possono ammirare le vicine cascate Huka Falls ed affrontare coraggiosamente le Aratiatia Rapids del fiume Waikato, oppure ci si può semplicemente rilassare in una piscina di acqua calda termale. Questo è il sito della più grande eruzione mai avvenuta al mondo, per lo meno negli ultimi 5.000 anni: tracce di ciò sono riconoscibili ovunque in questa regione geotermale
  • Waitomo Caves: le grotte di Waitomo sono di origine carsica, complete delle classiche stalattiti e stalagmiti ed attraversate da un fiume sotterraneo, ma rese uniche al mondo in quanto habitat di una colonia di “glowing worms”, una specie particolare di lucciole che tappezzano le pareti delle grotte e che emettono una debole luce verde, creando effetti scenici stupendi. Le attività che permettono di visitare le grotte sono tantissime e adatte ad ogni esigenza.
  • Valle di Waimangu: 25 km a sud est di Rotorua per immergersi in un paesaggio ancora vergine, con laghi che bollono e crateri rossastri. Lo stesso spettacolo si può poi osservare un po’ più lontano, nella Champagne Pool, una grandissima piscina che sorge nel mezzo di una pianura calcarea, con l’acqua che sfiora i 100 °C, provocando una fortissima evaporazione e sembrando frizzante, proprio come lo champagne! Whakarewarewa è un antico villaggio Maori sin dal 1300, che nasce su una area geotermale sfruttata dalla popolazione per scaldarsi e per cucinare. Sono qui presenti anche diversi Geyser, uno dei quali (Pohutu) spruzza acqua fino ad un’altezza di 30 metri quasi ogni ora, così come la “Lady Knox”, geyser a Waiotapu che giornalmente, alle 10.15, sputa nell’aria un getto d’acqua alto parecchi metri
  • Coromandel Peninsula: questa bellissima lingua di terra si affaccia sull’Oceano Pacifico e offre alcuni dei paesaggi costieri più belli del Paese. Una strada panoramica permette di ammirarne l’avvicendarsi di pittoresche baie con spiagge che cambiano continuamente il loro aspetto a seconda della marea. Degni di nota il maestoso Cathedral Cove, un imponente arco calcareo, Karangahake Gorge, con i suoi relitti della corsa all’oro e la Hot Water Beach, dove ci si può godere un bel bagno termale, scavandosi la propria piscina privata nella sabbia.
Isola del Sud:
Abel Tasman National Park:
Un piccolo parco costiero non distante da Nelson, con chilometri di baie solitarie e spiagge color oro. Questo parco viene attraversato per circa 51 Km lungo la costa frastagliata e selvaggia da uno dei sentieri più belli del mondo: l’Abel Tasman Coastal Track. Una vegetazione lussureggiante dona un aspetto decisamente subtropicale al parco, che include al suo interno anche la Tonga Island Marine Reserve, popolata da numerosi pinguini, foche, delfini ed uccelli.
Kahurangi National Park:
Ultimo parco ad esser stato istituito in Nuova Zelanda, il Kahurangi National Park si estende nella zona nord-ovest dell’Isola del Sud. N ella lingua maori Kahurangi significa “possiedo un tesoro”, inteso come quello della natura rara, ricca e incontaminata che questo grande e selvaggio Parco Nazionale sa offrire. Al suo interno si possono infatti incontrare alcune delle rocce più antiche, delle piante più sconosciute e degli uccelli più rari di tutta la Nuova Zelanda (tra cui 18 specie autoctone). E’ poi attraversato dal sentiero di Heaphy, un itinerario molto apprezzato dai turisti ed usato per centinaia di anni dalle tribù locali: lungo 78 chilometri si addentra nella foresta pluviale percorrendo antiche valli scavate dai fiumi e splendidi litorali.
Nelson Lakes National Park:
Lo spettacolare paesaggio alpino del parco nazionale dei Laghi Nelson è stato disegnato così da voluminosi ghiacciai che durante i periodi di glaciazione più recenti hanno creato particolari formazioni naturali, tra i quali due bellissimi e suggestivi laghi glaciali, il Rotoiti e il Rotoroa, molto ricchi di pesce.
Paparoa National Park:
Nel 1987 la zona intorno a Punakaiki è stata dichiarata Parco Nazionale ed ospita alcuni dei paesaggi costieri più incantevoli della West Coast, con profonde grotte di roccia calcarea e scogliere a picco sul mare. Molto particolari le famose formazioni geologiche chiamate Pancakes Rocks: nel corso dei secoli attraverso un processo causato dall’erosione, dai movimenti tellurici e dall’azione del vento e delle acque, queste rocce calcaree si sono disposte in modo da sembrare una pila di sottili frittelle. Quando la corrente è forte, l’acqua si solleva nelle cavità al di sotto delle rocce e schizza fuori in impressionanti getti che possono essere davvero molto alti.
Arthur’s Pass National Park:
79 chilometri a est della città di Hokitika, è situato nel cuore delle Alpi Meridionali e presenta impervie montagne, foreste, vegetazione alpina e Kea (tipici pappagalli di montagna). La strada del passo è considerato come il più bel tragitto montuoso della Nuova Zelanda, con i suoi paesaggi da sogno degni di essere percorsi in tutta la loro bellezza.
Westland Tai Poutini National Park:
Si estende dalle alte vette delle Alpi Meridionali alle desolate coste ad ovest e si divide in due enormi ghiacciai: il Franz-Josef e il Fox. Il Franz Josef fu esplorato per la prima volta nel 1865 dall’austriaco Haast, che gli diede il nome dell’imperatore d’Austria e può essere esplorato attraverso il breve ma impressionante percorso chiamato Sentinel Walkway. Il Fox , sebbene meno conosciuto dell’altro, ha un’atmosfera più alpina del Franz Josef e vale la pena visitarlo per percorrere la passeggiata intorno al lago Matheson, che offre uno degli scenari più belli della Nuova Zelanda: il Mt Cook e il Mt Tasman riflessi nelle acque calme e limpide del lago. Entrambi i ghiacciai devono poi la loro spettacolarità al fatto di essere gli unici al mondo, a questa latitudine, ad arrivare così vicini al mare. In pratica formano veri e propri fiumi di ghiaccio che si riversano a valle verso il mare, ad una velocità impressionante, circa un metro al giorno. Tra il ghiacciaio Fox e la località di Haast si trovano infine Thunder Creek, Fantail Fall e Knight Point, luoghi singolari con meravigliose cascate che vale la pena visitare.
Mount Aspiring National Park:
E’ il terzo parco per estensione del paese, un’area considerata eredità culturale dell’umanità, ed è chiamato così per il Monte Aspiring, un picco alto 3.021 metri. Questo parco è il sogno di chi ama la natura vera, selvaggia: montagne coperte da foreste pluviali, più di 100 ghiacciai, valli boscose scavate dai fiumi , incantevoli laghi alpini ed oltre 100 specie di uccelli, molte delle quali rare o in via d’estinzione. Da non perdersi le Thunder Creek Falls, cascate che si gettano nell’Haast River dopo un salto di oltre 30 metri. Il parco è poi meta ideale per gli amanti del trekking, in quanto offre una vasta scelta di percorsi, compreso quello famoso di Routeburn.
Aoraki/Mount Cook National Park:
Situato a ovest di South Island, questo Parco racchiude 22 delle 27 cime neozelandesi che superano i 3050 metri di altezza, tra cui il Monte Cook, ovvero la cima più alta del Paese, con i suoi 3764 metri. Questo è un luogo privilegiato per le attività alpinistiche e per lo sci-escursionistico ed offre punti panoramici davvero spettacolari. Ai piedi del massiccio si trova l’Hermitage, il più esclusivo albergo neozelandese. In più vi si trova il massiccio ghiacciaio Tasman, immerso in un paesaggio costituito da vallate ghiaiose incorniciate da vette costantemente innevate.
Fiordland National Park:
Lo dice il nome, è la terra dei fiordi ed è il più grande dei parchi nazionali neozelandesi ed allo stesso tempo la riserva naturale meno accessibile. Questo luogo di impressionante bellezza rappresenta una tappa obbligata durante un viaggio in questa terra. Fiordi, laghi montani, cascate, estesi boschi ed una fauna molto varia (si segnalano delfini, foche, cervi e numerosi uccelli tra cui i kiwi e i kakapo.) caratterizzano questo territorio attraversato da alcuni dei percorsi da trekking più famosi del paese: il Milford, il Kepler, il Dusky e l’Hollyford Track.
Milford Sound è il più visitato di tutti i fiordi del Parco: lungo 22 km, è dominato dallo splendido Mitre Peak, maestoso nei suoi 1.695 metri. Le sue calme acque che riflettono le vette circostanti, le sue impressionanti pareti granitiche, le innumerevoli cascate e la sua popolazione di foche, pinguini e delfini, lo rendono assolutamente imperdibile. Il Milford Sound è però sinonimo di pioggia, quindi ritenetevi fortunati se vi capita una bella giornata; in caso contrario sopportate (o godetevi) gli spettacolari rovesci.
Rakiura National Park:
L’isola di Stewart si trova 30 chilometri a sud dell’isola del sud, con un territorio di quasi 2.000 km2, dei quali l’85% è incluso nei limiti del parco nazionale. In lingua maori la parola Rakiura significa “la terra dal cielo splendente”, nome che si riferisce agli strabilianti tramonti che bruciano all’orizzonte e all’ipnotico fenomeno dell’aurora australe (le luci del sud). Il parco è poi un vero paradiso per gli ornitologi: vi abbondano tui, ruru (il gufo autoctono), weka e kiwi, uccello nazionale, abbastanza comune su tutta l’isola, specialmente intorno alle spiagge.
Altre mete interessanti:
  • The Catlins: regione collinare all’estremo sud della Nuova Zelanda, compresa tra Invercargill e Dunedin, che s’affaccia con magnifici scenari sul mare. Costituisce un vero paradiso della flora e della fauna neozelandese ospitando, tra le  tante specie, piante e alberi tipici e animali rari come le otarie Hooker, le lontre ed i leoni marini ed i tipici pinguini dagli occhi gialli. Tra i posti degni di nota: Curio Bay, dove si può ammirare una foresta pietrificata del periodo giurassico (risalente a circa 18 milioni di anni fa); Slope Point, il punto più meridionale dell’Isola del Sud più vicino al Polo Sud che all’Equatore; Nugget Point, un suggestivo promontorio sormontato da un faro bianco ed in cui gli scogli affiorano dal mare creando un effetto poetico; Cathedral Caves, grotte in riva al mare con un ingresso degno di una cattedrale gotica; Waipapa Point, un luogo di grande suggestione con una spiaggia dorata, rocce, un faro ed un passato legato ad una delle tragedie navali più tristemente famose dell’isola, il naufragio del Tararla. Altri luoghi di questo magico palcoscenico naturale sono le Wilkes Falls, Roaring Bay e il bellissimo Nugget Point, un faro solitario circondatola da scogli, il tutto con pinguini e leoni di mare a fare da curiosi protagonisti
  • Otago: è la regione meridionale della Nuova Zelanda ed è famosa per i gli incredibili laghi che punteggiano il suo paesaggio (come l’Hawea e il Wanaka) e per le enormi e meravigliose baie che, come in tutto il Paese, sono semplicemente spettacolari. Omarama è una zona famosa a livello internazionale per l’incredibile limpidezza dei suoi cieli che la rende ideale per tutti gli sport legati al volo e per l’osservazione delle stelle! Oamaru è invece una graziosa cittadina, famosa per la vicina riserva dei pinguini blu (tra i più piccoli al mondo, con una statura di circa 30 cm) che la sera rientrano alle proprie tane dal mare, attraversando un prato: il loro procedere è molto particolare, con un leader che guida il gruppo in una fila ordinata. A metà strada tra Oamaru e Dunedin si trova poi la spiaggia Moeraki e le impressionanti Moeraki Boulders, enormi formazioni di arenaria, lavorate dal mare e dal vento fino a ricavarne scogli sferici e levigati, del peso di quattro tonnellate circa ciascuno, presenti soltanto in questo luogo del mondo
  • Marlborough Sounds: parco marittimo ricco di un’intricatissima rete di fiordi, in cui la natura dà spettacolo: acqua color smeraldo, coste ricoperte da prati e foreste verdissime e la bellissima Queen Charlotte Drive. Questa è una strada tortuosa ma altamente panoramica e spettacolare, che regala scorci indimenticabili su questi magnifici fiordi.

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