Geografia, ambiente e clima in Tasmania

Geografia

La Tasmania è uno stato dell’Australia, posto a sud est rispetto al continente, ed è costituita dall’isola omonima e da una serie di piccole isole minori (sono più di 300). I centri più importanti sono Hobart, che è la capitale e conta 203,600 abitanti, Launceston con 98,500 ab. , Burnie con 18000 ab. e Devonport con 25000 ab.

Separata dalla costa meridionale dell’Australia dai 240 km dello Stretto di Bass, l’isola è un vero e proprio paradiso, con montagne frastagliate, dolci pascoli, fitte foreste secolari e bianche spiagge incontaminate, un luogo di paesaggi meravigliosi che forniranno lo scenario ideale per una vacanza rilassante, lontano dallo stress e dalle fatiche quotidiane e a stretto contatto con la natura: il 40% dell’isola, con i suoi 18 parchi nazionali e più di 2000 km di sentieri da percorrere esclusivamente a piedi, è considerato patrimonio mondiale dell’umanità. Un esempio è il magnifico Southwest National Park il quale copre un’area di oltre 600.000 ettari di territorio selvaggio ed emozionante. Il parco, il più vasto della Tasmania, mostra la natura incontaminata in tutto il suo splendore. Le strade del Gordon River e della Scotts Peak si snodano attraverso foreste, macchie e brughiere, regalando vedute mozzafiato sulle ruvide montagne. Altra riserva naturale è il Franklin-Gordon Wild Rivers National Park, una delle più aspre ed inaccessibili aree di natura incontaminata rimaste al mondo. Il modo migliore per esplorarla è a bordo di un gommone, lungo uno dei pochi torrenti selvaggi rimasti al mondo, il Franklin.

La Tasmania offre una vasta gamma di paesaggi, costieri e montani, che si estendono da sud al nord est ed nord -ovest del paese con la possibilità pertanto di scegliere la vacanza più adatta alle proprie esigenze; per quanto concerne il Sud, sicuramente la prima città che viene in mente è Hobart che è la seconda capitale più antica dell’Australia dopo Sidney; fondata nel 1804, la città possiede una splendida baia ed edifici georgiani, in arenaria e mattoni, molti dei quali costruiti da detenuti. Rinomato è il mercatino di Salamanca Place (di cui parleremo nella sezione Eventi). A soli 20 minuti da Hobart, si trova la splendida Richmond, con il più vecchio ponte e la più antica chiesa cattolica di tutta la Tasmania e con il più vecchio ufficio postale di tutta l’Australia, ma si ritrovano anche caffè, gallerie e numerosi negozi di artigianato. Sulla costa, infine, vi è uno dei più interessanti porti australiani, Port Arthur, ex colonia penale per detenuti recidivi. Il Port Arthur Historic Site, una delle maggiori attrazioni turistiche dell’isola, conserva i resti degli edifici carcerari ed un museo.

Proseguendo verso il Nord Est, si può fare un affascinante salto nel passato nella città di Launceston che si trova nei pressi di Cataract Gorge, un’impressionante serie di rapide che potrete ammirare al meglio dal ponte sospeso costruito nel lontano 1904. L’area intorno alle cascate è ora una riserva naturale, ricca di sentieri e di bellissimi giardini vittoriani. La gola è formata dal South Esk River nella sua discesa verso il fiume Tamar, ed è attraversata dalla seggiovia con il tratto di fune sospesa più lungo del mondo, che impiega 6 minuti per raggiungere un’altezza di 282 metri. Launceston è un vero gioiello di architettura vittoriana ed edoardiana. Inoltre potreste rinvigorirvi negli Aquarius Roman Baths in George Street, rilassarvi comodamente in uno stabilimento termale che richiama l’antica Roma, completo di statue classiche, opere d’arte, busti e colonne di marmo italiano. I bagni sono regolati secondo il sistema degli antichi romani, con diverse stanze riscaldate dove ci si immerge in vasche di acqua tiepida o calda prima di un tonificante tuffo nell’acqua fredda. Le stanze hanno naturalmente nomi che richiamano l’antichità: la Laconicum ha una temperatura di 54 gradi, nella Calcellarium si passa a 68°, l’Hypocaust raggiunge addirittura gli 88 gradi, se riuscite a resistere; poi c’è il bagno turco, il Sudatorium, con una temperatura moderata di “soli” 48 gradi.

Per gli amanti della costa, invece, la parte orientale della Tasmania, con le sue spiagge bianche e le acque turchesi, è l’ideale. In questa regione, Freycinet Peninsula gode di un clima analogo a quello della Francia del sud, con oltre 300 giorni di sole all’anno. Il Freycinet National Park, con le sue tre cime di granito rosa chiamate Hazards, e con la sua abbondanza di flora e fauna selvatiche, offre varie attività all’aria aperta: pesca, avvistamento di delfini (e di balene, nella stagione adatta), immersioni, golf e visite alle aziende vinicole e allevamenti marittimi locali. Inoltre potreste imbattervi nell’abitante più tipico del luogo: il diavolo della Tasmania, che vive esclusivamente qui ed è un rumoroso, vigoroso e feroce piccolo marsupiale carnivoro con corte zampe, robuste fauci ed una voce dal volume terribilmente alto! In realtà gli avvistamenti non sono mai stati accertati, anche perché il curioso personaggio è estinto dal 1936. Gli edifici che compongono il Freycinet Lodge, all’interno del parco nazionale, sono bassi, progettati per integrarsi alla perfezione nello splendido panorama e sono collegati da passerelle di legno. Sono disponibili capanni completamente attrezzati, di categoria standard, spa e familiare, il tutto a pochi minuti dalle tranquille spiagge sabbiose. L’edificio principale domina la Great Oyster Bay ed ospita un ristorante specializzato nei migliori prodotti tipici e vini locali.

Esplorate poi i rilievi costieri, le spiagge, le insenature, le isole, le paludi, le dune e le lagune del Narawntapu National Park. Il parco ospita una varietà sorprendente di piante ed animali, tra i quali vombati e diavoli della Tasmania, canguri della foresta, che fanno la loro comparsa di sera, per brucare nei campi.

Infine, si può soggiornare nel Nord Ovest dell’isola, dominata da ampi tratti di foresta pluviale, tumultuosi torrenti e scogliere a picco.

Burnie è la quarta città in ordine di grandezza della Tasmania (la terza è Devonport); è rinomata per il suo porto dalle acque profonde, l’ospitalità dei suoi abitanti e i grandi spazi verdi. I dintorni della città sono caratterizzati da fertili campi coltivati, cascate, splendidi belvedere e sentieri nel bush.

King Island, la più settentrionale tra le isole della Tasmania è verde, erbosa, pianeggiante, battuta dal vento e lunga appena 58 chilometri. Un avamposto tutto da scoprire, con spiagge appartate e limpide lagune. Le due principali città sono Grassy e Currie, nota per la raccolta delle alghe.

 

Ambiente

La Tasmania ha un notevole numero di aree protette, che coprono quasi il 40% del territorio nazionale; di queste aeree 19 sono Parchi Nazionali, molti dei quali sono dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità; basta dare un’occhiata agli immensi giardini, alle morbide colline, alle foreste secolari, ai fiumi, ai ruscelli tortuosi , per avere un’idea della natura incontaminata e autenticamente selvaggia che si estende qui, ai confini del mondo.

Molte sono state le battaglie fatte dalla popolazione per salvaguardare questo incredibile e vasto patrimonio; basti pensare alla riserva naturale del Franklin-Gordon Wild Rivers National Park: in Australia il nome del fiume Franklin è sinonimo della più importante lotta per la protezione di risorse naturali che il paese abbia mai conosciuto, per salvare il Franklin dal progetto di una centrale ad energia idroelettrica che lo avrebbe inondato e distrutto. Fortunatamente la battaglia si è conclusa con un lieto fine ed il 1° luglio del 1983 una storica decisione dell’Australian High Court ha garantito la sopravvivenza di una delle ultime riserve naturali incontaminate a clima temperato rimaste al mondo. Il fiume fa parte di un’area più vasta della Tasmania riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Soltanto nel 1971 il Franklin è stato esplorato completamente, da parte di quattro tasmaniani a bordo di zattere improvvisate.

Molti sono inoltre, gli animali in via di estinzione nel resto dell’Australia e che trovano rifugio qui: la tigre della Tasmania (Tilacino), il diavolo della Tasmania, balene, delfini, il vombato, la lontra marina e diversi tipi di uccelli.

Ancora più interessante risulta un’altra singolare battaglia che risale agli anni 50 del XX secolo, e che ancora una volta dimostra l’attenzione dei tasmaniani per l’ambiente circostante. Il protagonista, questa volta, è Bill Mollison, ideatore della permacultura, nato a Stanley, un piccolo villaggio di pescatori in Tasmania, nel 1928. Negli anni ’50 iniziò ad osservare che alcune parti del mondo in cui viveva stavano sparendo: i pesci e le alghe vicino alla costa a scarseggiare, grandi aree del bosco iniziarono a morire. Dopo molti anni, lavorando come scienziato del CSIRO (sezione di osservazione della vita silvestre e nel dipartimento della pesca), iniziò a protestare contro i sistemi industriali e politici che, secondo la sua visione, stavano distruggendo il mondo circostante.

Ben presto si accorse però che l’opposizione non avrebbe portato da nessuna parte e per due anni si ritirò dalla società per non perdere altro tempo in sterili contrapposizioni. Decise di ritornare solo se avesse trovato qualcosa di molto positivo, qualcosa che avrebbe permesso a tutti di vivere senza arrivare al vero e proprio collasso dei sistemi biologici.

Nel 1968 iniziò a insegnare all’Università della Tasmania e insieme a David Holmgren nel 1974 mise a punto un sistema di agricoltura sostenibile, basata sulla coltivazione consociata di alberi perenni, arbusti, erbacee (legumi e “malerbe”), funghi e tuberi. Per questo metodo coniò la parola “permacultura”. Passarono molto tempo a concettualizzare i principi della permacultura e a costruire un orto ricco di specie diverse. La permacultura offriva, nella sua visione, un approccio alla gestione del territorio in cui le funzioni degli animali, delle piante, delle persone e della Terra sono riconosciute e integrate per massimizzare i risultati e realizzare ambienti umani sostenibili.

 

Clima

La Tasmania, più di ogni altra regione australiana, gode di un clima temperato, marittimo. Ci sono quattro stagioni ben distinte, ognuna con le sue attrattive e le sue bellezze, tutte ideali per le escursioni. Le temperature estive, tra dicembre e febbraio, si mantengono gradevolmente intorno ai 21ºC, e intorno ai 12ºC in inverno (tra giugno e agosto).

La primavera e l’autunno sono generalmente caldi, ma mettete in valigia qualche indumento per le serate più fresche!
Si può dare uno sguardo alle medie mensili per avere un’idea di come cambiano le temperature durante l’anno.

Jan Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec
Hobart
Max °C 22 22 21 18 15 13 12 13 15 17 19 21
Max °F 72 72 70 64 59 55 54 55 59 63 66 70
Min °C 12 12 11 9 7 5 4 5 6 7 9 11
Min °F 54 54 52 48 45 41 39 41 43 45 48 52
Rainfall (mm) 41 37 37 45 36 29 47 47 40 48 45 56
Sunny Days 22 20 21 19 19 19 17 17 16 17 17 19
Sunshine Hours 8 8 7 6 5 4 5 6 6 7 7 8

Source: Australian Bureau of Meteorology (BoM) – climate averages

Come le temperature, anche le piogge variano bruscamente secondo la zona dell’isola in cui ci si trova; Hobart, con i suoi 626mm, è la seconda città (dopo Adelaide) più secca del continente. Mentre la costa occidentale mantiene una media di piogge annuale di 24,00 mm.

Le giornate estive sono meravigliosamente lunghe: nel pieno della stagione si hanno oltre 15 ore di sole. Hobart durante questa stagione vanta più ore di luce di qualsiasi capitale; in inverno però, ne conta di meno( come tutta la Tasmania):ha a malapena 9 ore di luce, una in meno rispetto a Sidney e 2 ore e 20 minuti in meno rispetto a Darwin.
La minore presenza di luce in inverno implica la possibilità di assistere ad un suggestivo fenomeno del cosmo: l’Aurora Australe. Si tratta di un fenomeno luminoso dell’atmosfera dovuto all’emissione di luce dall’alta atmosfera delle regioni polari, determinata dall’eccitazione di atomi di azoto e ossigeno per opera di corpuscoli elettrizzati, emessi dal sole.

Chiamata anche “Luce del Sud”, l’aurora può assumere colorazioni bianche, rosse, gialle, verdi. Appena percettibile ad occhio nudo, l’aurora può essere: ad arco, perpendicolare al meridiano magnetico, a raggi, che possono essere o isolati o a fasci, a corona, costituite da raggi o bande convergenti in uno stesso punto, a drappo, che sfumano alla sommità.

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La gastronomia  prevede l’utilizzo di carne, pesce, frutta esotica e radici vegetali. I piatti tipici sono caratterizzate dalla cottura umu, nella quale viene utilizzato un forno interrato ampiamente usato in Polinesia. Tra le bevande locali vanno segnalate il rinfrescante latte di cocco, il Royal Coffee, la birra e la kava, popolare bevanda rilassante.

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