Il Parco nazionale Tongariro, è il parco nazionale di più antica istituzione della Nuova Zelanda, oltre a essere il quarto parco più antico del mondo. L’area protetta si estende nella zona centrale dell’Isola del Nord e nel 1990 è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, sia per ragioni naturalistiche sia per il valore culturale, in quanto entro i suoi confini si trovano numerosi tapu, una parola Maori che indica un luogo estremamente sacro.

Al suo interno si trovano diversi vulcani, precisamente il monte Ruapehu, il monte Ngauruhoe e il monte Tongariro, che dà il nome al parco stesso.

Come la maggior parte della Nuova Zelanda, il parco si trova in una zona temperata.

I venti prevalenti, comunque, che provengono da ovest, portano una gran quantità di aria umida prelevata nel Mar di Tasman; nella zona del parco i venti incontrano i primi rilievi e a causa del repentino raffreddamento dell’aria, ciò causa piogge a cadenza quasi giornaliera.

Di conseguenza la temperatura media del parco è di 13 gradi, ma anche d’estate può scendere sotto lo zero, soprattutto sulle cime montuose, dove la neve è spesso presente tutto l’anno.

Le vette delle montagne sono considerate sacre dai Maori, pertanto per evitarne lo sfruttamento da parte dei coloni europei, il 23 settembre 1887 il capo maori Te Heuheu Tukino IV donò il cuore di quello che oggi è il parco all’Impero britannico a patto che vi venisse istituita un’area protetta.

Questa regione, di soli 26,4 chilometri quadrati, era considerata troppo piccola per un parco nazionale sul modello di quello di Yellowstone nel Wyoming (Stati Uniti), quindi vennero acquistati ulteriori territori confinanti.

Nel 1894 nacque così il Tongariro National Park, su di un territorio di 252 chilometri quadrati, anche se bisognò attendere fino al 1907 per completare l’acquisto dei terreni.

Nel 1922 vennero acquisiti ulteriori territori e il parco passò ad includere 586,8 chilometri quadrati.

Da allora ci furono ancora numerose estensioni, la maggiore delle quali nel 1975, fino all’ultima del 1980 che ha portato il parco alle sue dimensioni attuali, cioè a 795,98 chilometri quadrati.

La flora del Tongariro National Park è quanto mai varia: vi si trovano numerosissime specie, delle quali molte endemiche, che vanno dalle foreste pluviali (nella parte nord-occidentale del parco, fino ai 1.000 metri d’altezza) alle specie tipicamente alpine, come i licheni, che si trovano oltre i 2.200 metri di quota.

Nel XX secolo venne introdotto nel parco il brugo, una pianta spontanea, che si è rivelata estremamente infestante e dannosa per l’ecosistema della flora endemica neozelandese.

Si stanno facendo sforzi per il suo debellamento, anche se l’obiettivo sembra molto difficile da raggiungere.

Per quanto riguarda la fauna, si contano 56 specie diverse di uccelli (alcune rare ed endemiche, come i kiwi e i falchi della Nuova Zelanda). Inoltre nel parco sono presenti gli unici due mammiferi nativi della Nuova Zelanda, il Chalinolobus tuberculatus e il Mystacina tuberculata, cioè due specie di pipistrelli, nonché tutti gli animali endemici del paese, compresi altri introdotti dall’uomo.

Fin dai primi anni di vita del parco vennero sviluppati dei servizi rivolti al turismo: piste da sci, impianti di risalita, strade e alberghi, il che spiega la strana presenza di queste attrezzature all’interno di un parco nazionale.

Il parco è molto popolare infatti fra gli amanti del trekking (all’interno del parco si trovano numerosi percorsi, alcuni dei quali possono richiedere più giorni per essere portati a termine), dell’alpinismo, dello sci e dello snowboard.

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